5 settembre 2008

INCENTIVO AL GOVERNO O NUOVA ALIQUOTA IVA AL 21,5%?

Veramente curiosa questa norma dell'art. 61 comma 8 che prevede la riduzione dell'incentivo, ma se il responsabile del procedimento ed il progettista metteranno in progetto e nella contabilità solo l'importo dello 0,5 % per l'incentivo, come si farà a versare su un apposito ed ancora fantomatico capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato, l'importo pari al 1,5 %,?

Infatti, non mi risulta che sia possibile distrarre una qualsiasi percentuale sui lavori, da versarsi "su apposito capitolo", inoltre non mi risulta neanche l'obbligatorietà di inserire l'incentivo per la progettazione, quindi se noi rinunciamo al succulento 0,5 % , non potremo ne dovremo versare neanche 1,5% ed il furbetto che ha inserito questa norma otterrà l'effetto contrario, mentre l'amministrazione avrà il 2% di opere e beni in più.

Mentre se il Governo vuole semplicemente fare meno lavorazioni nei cantieri di opere pubbliche o spendere 1,5% in più rispetto ai privati che provveda ad aumentarsi l'iva dal 20 al 21,50 % per i lavori e le forniture pubbliche .... così non avremo dubbi procedurali , ne ulteriori incombenze e sarà chiaro per tutti che il risultato è solo un ulteriore aumento effettivo delle imposte!

Altrettanto bizzarra quella fissata dal comma 9, che prevede la decurtazione del 50% delle spettanze del dipendente pubblico per le attività professionali svolte per conto della PA, quale componente o segratario di collegio arbitrale o collaudatore, ma soprattutto che questa somma debba essere assegnata per il trattamento economico dei dirigenti ecc. ecc., in buona sostanza chi lavora di più viene danneggiato e chi non fa niente si divide il frutto del suo lavoro, pure retroattivamente....che dire?

Pensateci bene prima di accettare un incarico, ma se non siete ridotti alla fame valutate l'opportunità di restituirlo ai mittenti!

Con architettonica amarezza

Danilo De Girolamo


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