10 giugno 2008

POSIZIONE DELLA UILBAC SULL'ORGANIZZAZIONE DEL MIBAC

Al Ministro Beni e Attività Culturali
Sen Sandro Bondi

Al Sottosegretario
On Francesco Maria Giro
Al Capo di Gabinetto
Dott Salvatore Nastasi
Al Segretario Generale
Prof. Giuseppe Proietti
Loro Sedi

Servizio: Segreteria Generale
Oggetto: Richieste modifiche Dpr 233/07 e d.m.28.02.08


On Ministro
Come richiesto dal suo Gabinetto le rimettiamo le richieste di modiche del d.m. 28 febbraio 2008.
Tuttavia si ritiene assolutamente necessario procedere anche ad effettuare alcune modifiche al il D.p.r. 233/07.
Le nostre proposte nascono dalla constatazione e dall’analisi delle enormi difficoltà che si registrano negli Istituti periferici, in particolar modo presso le soprintendenze che sono state completamente abbandonate.
Infatti a più riprese avevamo segnalato alla gestione politica precedente i limiti e le contraddizioni insite nel Dpr e poi nel d.m. di riordino , raccogliendo le richieste che provenivano dai Soprintendenti di settore , dei Direttori di Archivi e da tutto il personale .
L’esperienza dei primi sei mesi di attuazione del dpr 233 conferma che la struttura Ministeriale continua a rimanere fortemente centralistica poiché oltre alla numerosità delle Direzioni Generali Centrali , anche la nascita di ulteriori Istituti speciali quale ad esempio l’Istituto Superiore del Restauro dimostra che non ha alcuna relazione funzionale e operativa con l’Opificio delle Pietre Dure.
A ciò si aggiungono le enormi difficoltà finanziarie che dovranno affrontare anche altri Istituti speciali quali il Centro per il Libro, le Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze nonché lo stesso Archivio Centrale dello Stato.
Tutto ciò dimostra inequivocabilmente come la riorganizzazione non è stata realizzata per ciò che deve fare il Ministero, per ciò che dovrebbe essere la missione istituzionale, ma è stata costruita sui Dirigenti che c’erano , sulla loro collocazione o ricollocazione.
Questo ha penalizzato fortemente la struttura periferica, quella che tutti i giorni è chiamata a dare risposte ai cittadini e che è stata sottovalutata dal disegno di riorganizzazione poiché ad esempio continua a non venir raccolto il grido dall’arme di una realtà periferica in cui , tranne pochi casi non esiste un rapporto di collaborazione tra Direzioni Regionali e Soprintendenti di settore poiché in Italia vi sono 17 modi diversi di intendere il ruolo e la funzione dei Beni Culturali , tanti quante sono le Direzioni Regionali che a nostro avviso continuano a mantenere inalterate le funzioni che hanno costituito oggetto di contenzioso tra i diversi livelli dell’amministrazione .
Infatti l’aver confermato la funzione di stazione appaltante in capo alle Direzioni Regionali dimostra come la struttura di vertice Politica e Amministrativa centrale non ha voluto ascoltare le richieste , maturate dalle esperienze negative che sono arrivate da tutti i Soprintendenti di settore.

A giudizio della Uil occorre rimettere mano al Dpr di riordino anche alla luce delle nuove disposizioni dettate dalle modifiche apportare al Codice per i Beni Culturali e del Paesaggio mediante :
• Riduzione delle attuali Direzioni Generali mediante una serie di accorpamenti , alcuni li aveva indicati lo stesso Consiglio Superiore entro un numero massimo di 7/8 . In tale logica esprimiamo apprezzamento per la proposta avanzata in merito la costituzione di una Direzione Generale Centrale ai Musei e noi aggiungiamo alla valorizzazione del patrimonio nazionale.
• Incremento della capacità operativa delle Soprintendenze attribuendogli, sulla base di quanto avviene attualmente per gli istituti Centrali autonomia, organizzativa,amministrativa ,contabile e strumenti di valutazione, attraverso le disposizioni di cui agli articoli da 12 a 22 del decreto del Presidente della Repubblica 3 dicembre 1975, n. 805. Questo permetterebbe una maggiore autonomia e soprattutto flessibilità nella gestione delle risorse di provenienza statale nonché la possibilità di acquisire ulteriori risorse aggiuntive mediante l’offerta e la vendita di attività e prodotti a soggetti terzi.
• In tale contesto va riattribuita alle Soprintendenze di settore la funzione di stazione appaltante, per gli interventi di manutenzione del patrimonio da effettuarsi con fondi dello Stato o affidati in gestione allo Stato sui beni culturali presenti nel territorio di competenza.
• Il rafforzamento dei poteri e dell’autorevolezza dei Soprintendenti e del personale tecnico scientifico garantendone la loro autonomia dal potere politico.
• Semplificazione e riduzione dei passaggi burocratici, oggi sono 7 tra centro-periferia-centro, a cui si somma l’insostenibile quantità di risorse finanziarie che giacciono ferme nella contabilità speciale con gravissimo danni per i patrimonio culturale del paese ma anche per le casse dello Stato visto che su tali risorse i cittadini vi pagano gli interessi.
• Nella more della conclusione delle procedure concorsuali per l’area della Dirigenza occorre prevedere con una norma derogatoria speciale da inserire in sede di conversione, in uno dei decreti leggi all’esame del Parlamento, la possibilità di affidare gli incarichi dirigenziali non generali a personale del Ministero appartenente all'area C3 dotato dei requisiti di professionalità ed esperienza richiesti per il relativo svolgimento.

Infine la necessità di ridefinire una struttura che abbia la pretesa di durare nel tempo, almeno per dieci anni per di rimettere in pista una macchina che nel corso degli ultimi 5 anni è stata impegnata in ben 4 riorganizzazioni !


Roma 9 giugno 2008

Gianfranco Cerasoli
Segretario Generale

Etichette: , , , , , , ,