19 aprile 2008

VERAMENTE INCREDIBILE!!

DICHIARAZIONE STAMPA DI GIANFRANCO CERASOLI SEGRETARIO GENERALE UIL BENI E ATTIVITA CULTURALI
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LA CORTE DEI CONTI BOCCIA LE NOMINE DI RUTELLI- UN DISASTRO ANNUNCIATO – GRAVI I DANNI AI BENI CULTURALI

Che le nomine di Rutelli fossero viziate da problemi di legittimità la Uil lo aveva detto ma come si è visto il Mibac è andato avanti lo stesso senza rendersi conto del disastro che è stato provocato con gravissime ripercussioni sul funzionamento delle strutture centrali e periferiche quali Soprintendenze, Archivi, Biblioteche e Istituti Speciali.
La Corte dei Conti sta per restituire i provvedimenti con i quali con decorrenza 1 gennaio Rutelli ha nominato 9 Direttori Generali Centrali, 17 Direttori Generali Regionali, 6 Direttori Generali di staff , 3 Direttori Generali del Secin, poiché ha sollevato due rilievi, uno di procedura , l’altro quello di sostanza riguarda la mancanza di motivazione nelle scelte operate rispetto alle richieste avanzate dai singoli Dirigenti Generali.
Infatti a ciascuno di essi era stato richiesto di indicare tre sedi presso le quali poter essere nominati dopo la riforma del Mibac.
La scelta di Rutelli, pur applicando , in questo caso il giusto criterio della rotazione, non ha tenuto conto delle opzioni avanzate dai Dirigenti Generali senza neanche motivarne il perché.
Da allora , dopo i rilievi formulati a più riprese dall’Ufficio Centrale di Bilancio , superati solo dopo l’avvicendamento del Dirigente di tale Ufficio, le nomine sono approdate alla Corte dei Conti che dopo aver rilevato gli aspetti di illegittimità le ha bocciate.
La decisione dell’organo di controllo sta determinando il panico nel Mibac poiché questo significa che tutti gli atti firmati da tali Direttori Generali potrebbero essere allo stesso modo illegittimi sia se hanno determinato impegni di spesa sia se hanno prodotto effetti giuridici nei confronti di terzi.
A ciò si aggiunge anche l’altra questione delle 216 nomine di Soprintendenti, Archivisti, Bibliotecari ma anche dei Soprintendenti Speciali ai poli Museali di Roma, Venezia, Napoli nonché dei Soprintendenti Speciali all’archeologia di Roma e Napoli- Venezia.
E ancora come nel caso delle Biblioteche Speciali Nazionali come Roma e Firenze, il Centro per il Libro, l’Archivio Centrale dello Stato ecc.
Infatti in questo caso le 216 nomine e tra queste anche i famosi 17 contratti ex comma
6 , art.19 d.lg.vo 165/01 , volute da Rutelli, ma formalmente firmate dai Direttori Generali Centrali e Regionali sarebbero, dal 1 aprile, allo stesso modo illegittime poiché tali Dirigenti in mancanza della registrazione del loro contratto non le avrebbero potute firmare.
Questo significa che tutti gli atti che nel frattempo hanno firmato i Soprintendenti i Direttori di Biblioteche ed Archivi sono viziati di illegittimità per esempio per l’apposizione di un vincolo, per l’espressione di pareri in materia di Beni Architettonici e paesaggistici.

Le uniche nomine che si salverebbero sono quelle firmate dal Segretario Generale Proietti poiché ad oggi, solo il suo provvedimento di nomina è stato registrato dalla Corte dei Conti.
Non a caso il Segretario Generale a più riprese è stato costretto a mettere firme per sbloccare contabilità e risorse alfine di evitare la paralisi di tutto il Ministero.

Questo pateracchio Rutelliano, ha messo in ginocchio tutte le strutture del Ministero, non si ha alcuna certezza degli atti prodotti e questo potrebbe far scattare una quantità impressionante di contenziosi nei quali lo Stato sarebbe chiamato a risarcire danni ingentissimi .

Tale pressappochismo e superficialità potrebbe portare all’aggiramento delle norme in tema di edificazioni o alla realizzazione di abusi alla faccia di quanto dispone il Codice, specie con le ultime modifiche.

Per questo la Uil richiede al nuovo Governo, la nomina di un Ministro capace poiché dovrà rimettere mano anche al disastro delle nomine che vanno riviste e a cui si aggiungono anche i regolamenti per il funzionamento di tutti gli Istituti Speciali che rappresentano un'altra pagina nera nella gestione di un Ministero

Roma 18 aprile 08
L’Ufficio Stampa

Segretario Generale: dott. Giuseppe PROIETTI – Unica nomina registrata dalla Corte dei Conti

Elenco nomine dei Direttori Generali centrali e Regionali bocciate dalla Corte dei Conti

Dirigente Generale di Staff: dott. Raffaele SASSANO
Direzione Generale per l’organizzazione, l’innovazione, la formazione, la qualificazione professionale e le relazioni sindacali
direttore: dott. Bruno DE SANTIS
Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure
direttore: dott.ssa Maddalena RAGNI
Direzione Generale per i beni archeologici
direttore: dott. Stefano DE CARO
Direzione Generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee
direttore: arch. Carla DI FRANCESCO
Direzione Generale per i beni architettonici, storico artistici ed etnoantropologici
direttore: arch. Roberto CECCHI
Direzione Generale per gli archivi
direttore: arch. Antonia Pasqua RECCHIA
Direzione Generale per i beni librari, gli istituti culturali ed il diritto d’autore
direttore: dott. Maurizio FALLACE
Direzione generale per il cinema
direttore: dott. Gaetano BLANDINI
Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo
direttore: dott. Salvo NASTASI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Direttore: Arch. Liliana PITTARELLO
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria
Direttore: Arch. Pasquale Bruno MALARA
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia
Direttore: Dott. Gino FAMIGLIETTI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto
Direttore: Arch. Ugo SORAGNI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli
Direttore: Arch. Roberto DI PAOLA
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia
Direttore: Ing. Luciano MARCHETTI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
Direttore: Arch. Mario LOLLI GHETTI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche
Direttore: Dott. Paolo CARINI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria
Direttore: Arch. Francesco SCOPPOLA
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore: Arch. Francesco PROSPERETTI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo
Direttore: Dott.ssa Anna Maria REGGIANI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise
Direttore: Arch. Ruggero PENTRELLA
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania
Direttore: Dott. Luciano SCALA
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
Direttore: Arch. Ruggero MARTINES
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata
Direttore: Dott. Alfredo GIACOMAZZI
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria
Direttore: avviato il procedimento di nomina Arch Giuseppe Zampino
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Direttore: Arch. Elio GARZILLO

Servizio di Controllo Interno (Se.C.In.)
Dott. Antonino De Simone – Presidente
Dirigente Generale Dott. Mario Guarany – componente
Dirigente Generale Prof. Pietro Graziani – componente

Dirigenti Generali di Staff.
Pio Baldi
Anna Maria BUZZI
Paolo SCARPELLINI
Laura NAPOLEONE

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17 aprile 2008

ADESSO SI VA AL CONTENZIOSO

Cari colleghi vicedirigenti del Mibac, dopo la vittoria del ricorso organizzato dalla Dirstat bisogna andare al contenzioso.

In relazione al riconoscimento della vicedirigenza e del danno subito da tutti i funzionari tecnico scientifici e professionisti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, parte la raccolta di adesioni per il tentativo di conciliazione di tutti i funzionari del mibac ex C2 e C3, organizzato dal sindacato USPPI-TECSTAT-MINISTERI .

Tutte le notizie per aderire sul sito: http://tecstatministeri.org/



Cos'è il tentativo di conciliazione.
E' la fase preliminare e necessaria di un ricorso al giudice del lavoro. Per quanto riguarda il pubblico impiego, il tentativo di conciliazione si instaura inviando una raccomandata alla direzione provinciale del lavoro competente per territorio (ad es.: Torino, Verona, Firenze, Roma, Salerno, Reggio Calabria, ecc.) ed al Ministero, dove si espone sommariamente l'oggetto della domanda.

Cosa succede dopo.
Decorsi 90 giorni dalla ricezione del tentativo di conciliazione, è possibile depositare il ricorso vero e proprio dinanzi al giudice del lavoro. Normalmente, il giudice del lavoro impiega circa 7-10 mesi per fissare la prima udienza (a seconda della sede territoriale). Essendo la controversia basata solo su documenti, si prevede un tempo di definizione della stessa inferiore ad una anno. Dunque, ad occhio e croce, l'intera procedura dovrebbe durare tra un anno ed una anno e mezzo..
Aver inviato il tentativo di conciliazione non implica necessariamente anche il ricorso di lavoro. Se la conciliazione riesce, infatti, non c'è bisogno di fare causa. Lo stesso dicasi se si sceglie comunque di non fare causa anche se la conciliazione non riesce.

Quante probabilità abbiamo di averla vinta?
Sicuramente la sentenza del Tribunale di Roma ci dà una considerevole spinta all'ottimismo.

Entro che data bisogna aderire?.
Per motivi organizzativi, è necessario aderire all'iniziativa entro il 10 maggio 2008.