19 novembre 2008

PIU’ POLTRONE PER I SEDERI, CHE INCARICHI PER I CERVELLI

E’ assolutamente inutile seguire le pubbliche amministrazioni, quella dei Beni Culturali in particolare, nei continui provvedimenti legislativi di auto-riforma e auto-riorganizzazione.

Tentativo dopo tentativo, fallimento dopo fallimento, tutto sembra servire solo per aggiustare il tiro e mantenere lo status quo, mentre tutta la baracca affonda per mancanza di risorse e di personale.
In realtà da tutte queste operazioni non può uscire nulla di buono per gli operatori ne per i cittadini utenti, ne per la tutela dei beni culturali.
Infatti dalla lettura di ogni provvedimento si percepisce chiaramente che la lunga sequenza di competenze riservate alle Direzioni Generali serve esclusivamente per giustificare e mantenere delle poltrone per dei sederi eccellenti, ma nulla hanno realmente a che fare con l’efficienza ed una seria organizzazione della struttura.
Bisogna avere il coraggio e la volontà di riformare per semplificare e rendere più efficiente l’apparato o il coraggio di tornare indietro.
Dov’è, quando serve, il ministro Brunetta, è forse assenteista, connivente o latitante?
Non trova anche il signor Ministro che sia ridondante ed inutile mantenere delle direzioni generali nazionali, quando praticamente tutte le competenze sono in mano ai Direttori Regionali ed al Segretario Generale?
Non crede il sig. Ministro che sia controproducente e deleterio e costoso aumentarle di un’unità con la creazione della nuova direzione generale dei musei.
Perché oggi, dopo 69 anni c’è bisogno una tale direzione generale ai musei, se dal 1939 non se ne è mai sentita la necessità, ci sarà forse un altro motivo?
Perché nel 1974 tutta la tutela dei beni culturali era in mano ad una sola direzione generale alle antichità e belle arti ed adesso ne servono addirittura più di 30, forse i direttori generali di allora erano molto più bravi competenti e preparati degli attuali?
O forse la nuova direzione dei musei è strumentale per identificare la bad-company da mantenere in capo allo Stato e regalare la “ciccia” dei musei a qualche amico imprenditore, sulla falsa riga di Alitalia.
Si deve decidere una volta per tutte, o si vuole realmente individuare una strategia complessiva ed un quadro organizzativo serio, semplice, chiaro e funzionale per rilanciare il Ministero oppure si chiuda e se questo è lo scopo, che almeno la morte sia rapida, che non si lasci morire lentamente l’amministrazione e tutti i suoi operatori, ma si abbia il coraggio di finirla con un colpo secco e deciso, insomma un colpo di grazia.
Alla faccia di Spadolini.

Segretario Generale

arch. Danilo De Girolamo

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